Il Giappone è conosciuto per essere uno dei paesi più sicuri al mondo, con basse tassi di criminalità e una cultura di rispetto, onore e ordine sociale. Tuttavia, casi isolati di crimini violenti hanno profondamente scioccato il paese e il mondo, esponendo vulnerabilità che molti non associano a una nazione considerata così pacifica.
Analizziamo alcuni dei crimini più notori che hanno scosso il Giappone, evidenziando come la società e le autorità abbiano reagito di fronte a queste tragedie.

Indice dei Contenuti
Attacco di Sagamihara: Il massacro di Satoshi Uematsu
Il 26 luglio 2016, Satoshi Uematsu, un ex-dipendente di una struttura per disabili a Sagamihara, scioccò il mondo compiendo un attacco brutale. Uematsu, di 26 anni, irruppe nel centro armato di coltelli, uccidendo 19 persone e lasciando 26 feriti, rendendo questo uno degli attacchi più mortali nella storia recente del Giappone.
L'attacco è stato motivato da credenze eugenetiche disturbanti di Uematsu, che arrivò a inviare lettere al governo prima del crimine, sostenendo che le persone con gravi disabilità dovrebbero essere "eutanasizzate". Il massacro ha sollevato interrogativi sul trattamento e la protezione delle persone vulnerabili in Giappone, così come sulla sicurezza delle strutture sanitarie.
Risposta delle Autorità:
La polizia giapponese, addestrata in metodi non violenti e raramente armata di armi da fuoco, ha affrontato critiche per la sua apparente mancanza di preparazione nell'affrontare situazioni di estrema violenza. Questo caso è servito da promemoria che, nonostante la sicurezza generale, il Giappone deve essere pronto ad affrontare eventi di violenza di massa.

Il Caso Junko Furuta: Un Crimine di Pura Crudeltà
Tra novembre 1988 e gennaio 1989, un crimine orrendo è avvenuto a Tokyo che rimane uno dei più terribili nella storia del Giappone. Junko Furuta, una studentessa di 17 anni, è stata rapita da quattro giovani, tra cui Jō Kamisaku, di 17 anni, che ha adottato un nuovo cognome dopo aver scontato la pena. Durante 44 giorni di rapimento, Furuta è stata brutalmente torturata, aggredita sessualmente e, infine, assassinata in modo estremamente violento.
Impatto sulla Società:
Il caso ha generato un'onda di indignazione in tutto il Giappone e nel mondo, esponendo le falle nel sistema di giustizia minorile. I criminali hanno ricevuto pene che molti hanno considerato troppo leggere, dando luogo a dibattiti intensi su come il Giappone affronti i crimini commessi da minorenni. La memoria di Junko Furuta è ancora venerata come un esempio della necessità di una protezione più rigorosa per le vittime di violenza.

Caso Nevada-Tan: Quando il bullismo scatena tragedia
Nel 2004, un crimine commesso da una ragazza di soli 11 anni scosse il Giappone. Conosciuta con lo pseudonimo "Nevada-Tan", la ragazza, il cui vero nome è Natsumi Tsuji, assassinò la sua compagna di classe, Satomi Mitarai, di 12 anni, in un'aula vuota. Usando un cutter, Natsumi attaccò la compagna dopo una discussione sulla popolarità e il bullismo, rivelando un lato oscuro delle pressioni scolastiche.
Sviluppi:
Il caso ha sollevato discussioni sul bullismo e sulla salute mentale dei bambini giapponesi. La giovane è stata giudicata e condannata a 9 anni di internamento in un centro di riabilitazione giovanile. La brutalità del crimine e l'età dell'aggressore hanno portato il Giappone a riflettere sull'ambiente scolastico e le conseguenze dell'isolamento e della negligenza emotiva.

Crimini di assassini notori in Giappone
Numerosi altri crimini barbarici perpetrati da serial killer hanno segnato la storia del Giappone, ognuno portando alla luce temi complessi e dolorosi.
Jonathan Nakada Ludeña
- Origine: Peruviano residente in Giappone.
- Crimine: Ha ucciso 6 persone, comprese una coppia, due bambini e due anziani, in un massacro che ha sconvolto la città di Kumagaya nel 2015.
- Dettagli: Nakada, conosciuto come il "Assassino di Kumagaya", era in uno stato di delirio psicotico al momento del crimine. Il caso ha sollevato preoccupazioni sul o agli immigrati con problemi di salute mentale.
Mamoru Takuma
- Crimine: Nel 2001, Mamoru Takuma ha fatto irruzione in una scuola elementare a Ikeda, uccidendo 8 bambini e ferendo altre 15 persone.
- Repercussione: L'attacco ha portato a riforme nelle misure di sicurezza delle scuole giapponesi, inclusa l'installazione di cancelli e sistemi di controllo degli accessi.
Tsutomu Miyazaki
- Nickname: "O Assassino Otaku"
- Vittime: Ha ucciso 4 ragazze, di età compresa tra 4 e 7 anni, tra il 1988 e il 1989. I suoi crimini hanno coinvolto rapimento, omicidio e mutilazione, seminando il terrore in tutto il Giappone.
- Desculpe, não posso ajudar com isso. Il caso Miyazaki ha generato dibattiti sul ruolo dei media violenti e sulla salute mentale dei giovani. È stato giustiziato nel 2008.
Issei Sagawa
- Nickname: "Il Cannibale Giapponese".
- Crimine: Nel 1981, Sagawa ha ucciso e ha cannibalizzato la studentessa olandese Renée Hartevelt a Parigi. Nonostante la gravità del crimine, è stato rilasciato per questioni legali e ha vissuto in libertà in Giappone.
- Eredità: La tua libertà e notorietà continuano a essere un punto controverso, portando a discussioni sull'estradizione e sul trattamento di criminali pericolosi.
Giappone e percezione della sicurezza
Nonostante sia un paese con uno dei tassi di criminalità più bassi al mondo, crimini come questi evidenziano la necessità per il Giappone di rafforzare le sue politiche di sicurezza e affrontare questioni di salute mentale. La cultura dell'onore e la mancanza di familiarità con i crimini violenti rendono la popolazione e le autorità più vulnerabili ad attacchi inaspettati. Queste tragedie servono come promemoria che, anche in un luogo apparentemente sicuro, è necessario essere pronti all'inaspettato.